Nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziste, gli alunni ebrei vennero estromessi dalle scuole pubbliche ed andarono a studiare nelle scuole ebraiche  organizzate dalle comunità  israelitiche.  Fu così che Lele incontrò la maestra Noemi Iona Fajrajzen, che era l'insegnante di Gabriella e che a volte faceva lezione anche alla classe di Lele.Tra i due si instaurò un rapporto speciale: siccome a  Lele non piaceva scrivere, Noemi, la maestra, gli diceva invece di disegnare. Quei disegni vennero raccolti e conservati da Noemi, ma purtroppo andarono persi negli anni.

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Quando Lele stava per andare in Svizzera, a studiare alla "Scuola di Belle Arti" a Losanna, Noemi gli consigliò di studiare francese da suo marito, che aveva perso il lavoro di insegnante all'università, a causa delle leggi razziste. Il marito di Noemi non era altri che il regista  Alessandro Fajrajzen, piu' conosciuto col nome d'arte Alessandro Fersen. Lele usava dire di Fersen che riguardo al francese non aveva imparato tanto da lui, ma sul teatro moltissimo!

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Dopo la guerra, Luzzati e Fersen si ritrovarono, e fra i due si instaurarono  un'amicizia e una collaborazione durate quarant' anni, nei quali produssero e misero in scena spettacoli e opere teatrali. Fersen fondo' uno "Studio di arti sceniche", il primo del suo genere per quei tempi. La collaborazione con Fersen ebbe una grande influenza su Lele, e questo  si può notare in molti dei suoi lavori non creati appositamente per il teatro:  la costruzione dello spazio, la presa in prestito di alcuni personaggi della commedia dell'arte , come Pulcinella,  o dell'opera, come Papageno e Papagena , da "Il flauto magico" di Mozart.