Intere generazioni di bambini sono cresciute accompagnate dall'opera creativa di Emanuele Luzzati, artista italiano ebreo. Le sue opere sono note per il loro stile vivace e pieno di fantasia, per l'uso di immagini ricche e per i colori brillanti. Anche tra gli adulti il nome di Luzzati è di certo noto, soprattutto grazie alle sue straordinarie creazioni per il teatro, come costumista e scenografo.

Luzzati era un artista dalle capacità tecniche infinite, realizzatore di innumerevoli creazioni come incisioni, collages, ceramiche, stoffe stampate e illustrazioni animate.

Luzzati lavorò per lo più in Italia, e nel 2008 a Genova venne eretto un intero museo in suo onore. L'artista aveva un legame speciale e intimo con Israele grazie anche al trasferimento della sorella minore Gabriella, la quale prese la decisione di vivere in Israele e di stabilirsi presso il kibbutz Ruhama. Luzzati ritrasse i compagni con i quali la sorella giunse in Israele e creò per la parete esterna del refettorio del kibbutz due lavori in ceramica, visibili ancora oggi.

Luzzati non si sposò e non ebbe figli suoi ma i suoi amati nipoti, i due figli di sua sorella e i loro rispettivi figli, usavano chiamarlo "Dod Lele" (Zio Lele).

E proprio con "Dod Lele" Luzzati firmava le decine di disegni, auguri e lettere che disegnava e scriveva per i suoi nipoti nelle sue visite in Israele o quelle volte in cui i suoi cari andavano a trovarlo a Genova.

In onore del centenario dalla nascita di Emanuele Luzzati, il Museo Ebraico Italiano di Gerusalemme è orgoglioso  di presentarvi l'esposizione "Dod Lele", tentando di raccontare l'artista e rievocare la sua immagine tramite le lettere, gli auguri, le illustrazioni e le opere da lui create e donate ad amici e parenti. Le opere esibite nella mostra mettono in evidenza i rapporti personali di Emanuele Luzzati, figlio e fratello amato, allievo e maestro e naturalmente zio, rivelando l'uomo dietro il nome "Luzzati".

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Curatore: Daniel Niv| Fotografia: Dana Bar-On | Grafica: Ayelet Gutman

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La mostra è stata resa possibile grazie alla generosità dei familiari e amici dell'artista.