In questa stagione, quando cala il sole, Gerusalemme diviene piena di luci. Alle Hannukiot poste nelle finestre delle case  si accompagnano le luci degli alberi nel giardino dell’YMCA e nella Città Vecchia.

I lampioni stradali sono decorati come anche le  fiammelle che allegrano le abitazioni di studenti a Rehavia e Nahlaot. Nel cuore dell’inverno gerosolimitano, dai giorni corti e dalle notti lunghe, Gerusalemme splende di luci preziose.

La scuola di Shammai e la scuola di Hillel hanno avuto diversità di opinioni riguardo l’accensione dei lumi di Hannuka. La scuola di Shammai sosteneva che si dovesse iniziare con l’accensione di tutti i lumi e toglierne poi uno per giorno. Questa istruzione si basava tra l’altro sulla consuetudine della festa di Sukkot dove ogni giorno veniva fatto un sacrificio in meno. La scuola di Hillel sosteneva il contrario: cominciare con un solo lume e aggiungerne uno per giorno per la durata della festa per elevare e non diminuire la santità. Questa pratica è stata accettata e adottata in tutte le case d’Israele. La luce sempre più brillante è simbolo della grandezza del miracolo dell’ampolla di olio e anche di un aspetto più profondo: i lumi di Hannuka  rappresentano il trionfo della luce sulle tenebre e all’inevitabile fine dell’inverno.

In conclusione,  è consueto esibire le hannukiot nelle finestre delle abitazioni, spesso protette da una vetrina nell’ingresso della casa verso la strada, per promulgare ai passanti il miracolo. In questi giorni, si usa raccogliersi intorno alla luce della hannukia, con cibo e canti. Quest’anno la festa sarà un po’ diversa. In questo periodo di distanziamento sociale e incertezza sul futuro, diventa ancor  più importante che la luce brilli.

 

Le otto hannukiot  esposte in questa mostra virtuale  “I piccoli lumi” sono solo esempi della varietà di forme e stili caratteristici delle hannukiot nella cultura ebraica e particolarmente nella cultura ebraica italiana. Tra queste vi sono alcuni esemplari sorprendenti. Vi invitiamo a scoprire la ragione dell’orologio inserito in una hannukiah, o di una modellata su un palazzo di Firenze , o del  legame con Gerusalemme.